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Uma Thurman

in rosso per Campari


(PubliWeb) Una sola parola per descriverla : eterna. Uma Thurman è una di quelle donne che non scompariranno mai dal panorama delle bellezze cult. Ci ha fatto sognare con pulp fiction, kill bill e accanto a De Niro in lo sbirro il boss e la bionda e nelle pellicole più belle che il cinema potesse regalarci. Ed adesso è ancora sulla cresta dell’onda, facendo sudare un giovane giornalista che crede di poter fare sesso con lei nello spot della Schweps e poi passando alla concorrenza più forte facendosi immortalare nel famigerato calendario Campari dedicato ai simboli eterni.

E Uma Thurman è proprio la donna che meglio di ogni altra può essere considerata il simbolo di qualcosa. È un sex simbol, è il simbolo del cinema, è il simbolo della raffinatezza è il simbolo dei sogni degli uomini. Insomma se non ci fosse bisognerebbe inventarla. Si può dire che sia la nuova diva, anzi l’antidiva per antonomasia, un po’ retrò ed un po’ internazionale che con quella sua aria disordinata e selvaggia incarna il ruolo della donna proibita che tutti vorrebbero possedere. Quella anticonformista, strana, fantasiosa e super eccitante. D’altronde i ruoli che lei ha interpretato la descrivono tutti un po’ c’è qualcosa di lei in tutti i suoi personaggi. Dalla moglie lesbica, alla guerriera, alla maga dispettosa. Istrionica ed estroversa non poteva che avere una carriera esplosiva e magnifica. Uma Thurman non copia e non segue copioni. È unica e come lei non c’è nessun altra.

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